Divide et impera

di Umberto Cogliati
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renzi

Abbiamo appena scritto di come questo nuovo governo non sia rose e fiori, e definito il Presidente del Consiglio non proprio il massimo di affidabilità che qui non ripeto, ma che con lui di buono si è ottenuto di rimuovere Salvini. Se ne potrà parlare ancora perché la nave potrà trovare mari procellosi, ma si vedrà.

Oggi, un’altra cosa. La cronaca registra un evento che era nell’aria: la scissione di Renzi (e i “suoi”) dal Partito Democratico.

Per prima cosa osservo: paradossale (ma oggi cosa c’è di non paradossale?): si potrebbe dire che è Zingaretti che si è scisso da Renzi. E perchè? Come no? Matteo Renzi è stato il grande Segretario del PD, è stato il Presidente del Consiglio (Capo del governo), del PD; in quest’ultima veste ha girato il mondo, ricevuto come il Capo di un Governo frutto di un grande Partito formato dalle due principali culture politiche, nella storia della nostra Repubblica. Un PD che era grande per questo e anche per i molti che hanno creduto: i tanti, che, il Capo Renzi, l’hanno apprezzato, sostenuto e difeso in tutto. E qui non ripeto le ultime vicende del PD che sono troppo fresche, e potranno piacere o meno (come sempre in un partito), ma decise con un metodo inattaccabile (quello “democratico”, come si chiama il Partito).

No, Renzi scinde! La parabola del non rassegnarsi ad essere il primo produce anche questo: la scissione. Ora, sarebbe troppo facile rinfacciare a Renzi come, accanto alle proposte indubbiamente coraggiose, si sia comportato con una costante alterigia che ha finito per dilapidare il grande patrimonio che aveva con sé.

Ora faccio mostra di parlargli, avendolo peraltro conosciuto da vicino.

“Caro Matteo, non conto nulla ma non ti seguo. Sono stato un tuo fan (in quanti eravamo!), ci siamo incontrati nel 2010, tu eri Sindaco di una delle più belle città del mondo, noi, lì, eravamo in 50, tutti che la pensavano come te e non per piaggeria, perché vedevamo il giovane sveglio e attento ai bisogni dei più deboli, lesto nel farvi fronte. Per un bel po’ ci hai soddisfatti e però, a mano a mano che il tuo status cresceva il tuo profilo si annebbiava dietro una cortina di super ego al punto, si direbbe, che la tua mente ti è sfuggita di mano. La nostra “devozione” si è fatta critica; l’intelligenza politica che avevi e ancora non ti manca, confligge con la tua strategia e a quella collezione di insuccessi (che, anche se amara, può stare nella normalità), non c’è stata mai una riflessione seria, e magari un poco di umiltà, ma una caparbia insistenza sul tuo “ego”, a dispetto della miriade di buoni consigli che il tuo partito ti ha sempre offerto.

Ora, dopo un periodo, non piacevole, di ambiguità (ci resto….,me ne vado….), facendo il “prezioso” per le casse di risonanza dei media, te ne vai dal PD. Dove? Supponendo che ci sia abbastanza politica che ti segua e continui ad “adorarti” come qualche anno fa? Sbagli! Sei troppo sicuro di te e/o ti affidi a qualche stretto consigliere che ti è obbligato pensando a chissà quale modo di contare di più?

Aggiungo, perché sei tu che lo insegni: alla obiezione di chi afferma di preferire la tua politica a quella, inaffidabile, della maggioranza PD/5*****, rispondo: mettiamo di sì, ma non ci sfugge come in questa vicenda la forma sia stretta alla sostanza e una scissione sia la peggiore medicina per riscattarne i difetti.

Anche le modalità di questa scissione contengono aspetti, tanti, che sono un capolavoro: brilla una deputata, toscana, catapultata in Trentino – Alto Adige (cose indigeribili), ma il massimo politico sta nella figura della Ministra Bellanova, che è Ministra da tre giorni nel governo Conte e non si fa velo di partecipare alla scissione del partito che l’ha messa lì (beata l’estetica). Con buona pace, caro Matteo, per l’affermazione che tu sosterrai il governo!

No, Matteo, devi scendere dal piano superiore e tornare tra quella gente che hai un po’ perso di vista e che è ancora ispirata a un altro Matteo (non Salvini), quello che conta, e che al versetto 25  ”avevo fame……, avevo sete…….., ero ignudo……ecc., (o sono cose passate di moda?) ci da le risposte che cerchiamo, tutti, io e te; non la destra, che con questa scissione ha un argomento di propaganda in aggiunta”.

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